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Preghiera per i novizi - Fra Serafino Razzi

A Santa Maria del Pianto - Roland de Lassus

O vergene gemtile - Petrus Hedus

DEL VAGO DELLA LUNA

Il papato ha sempre intrattenuto un rapporto privilegiato con l'arte grazie ad una serie di mecenati entusiasti. Il rapporto tra mecenate ed artista, troppo spesso letto unicamente come una sorta di protezione mercantile, è di fatto una relazione complessa e complementare tra un sistema di potere che si nutre d'arte nelle stesso modo in cui l'artista si nutre delle esigenze del proprio padrone e ne modella il gusto.

 

Siamo all'epoca dei giganteschi ed "eterni" cantieri romani che trasformano completamente il volto della città. San Pietro in Vaticano ne è l'esempio più celebre. I lavori di ristrutturazione dell'antica basilica costruita da Costantino, cominciano nel 1506; Michelangelo realizza gli affreschi della Cappella Sistina tra il 1508 e il 1512 e solo un secolo più tardi Paolo V  affiderà al Bernini la costruzione del colonnato circolare che, come le braccia della chiesa, stringe al seno ed accoglie  il popolo dei fedeli.

 

La posta in gioco a Roma, dove il potere  è  nelle mani di una dinastia  non ereditaria e, di conseguenza, esposta ad incessanti e pericolose rivalità, intrighi e conflitti, è particolarmente alta e l'arte diviene il veicolo simbolico del dominio di una famiglia sulle altre. Anche la musica servirà questa "mise en scéne" del potere e ogni occasione diviene pretesto per faraoniche rappresentazioni, i matrimoni come i funerali, le festività religiose come il Carnevale, le beatificazioni come le visite diplomatiche. Roma si trasforma, per tali occasioni, in una gigantesca scena d'opera. Si costruiscono magnifici apparati, sfarzose macchine teatrali, si organizzano processioni di triomphi (carri allegorici), cortei colossali in costume, spattacoli di fuochi d'artificio.

 

La munificenza papale a San Pietro in Vaticano si esprime nell'istituzione di due diversi cori: il coro della Cappella Sistina e quello della Cappella Giulia. Il primo, un insieme di sole voci, canta "la musica segreta", il repertorio che si intona nella sfera privata del pontefice. Alla seconda formazione, invece, che accanto ai cantori allinea numerosi strumentisti, si riservano le cerimonie pubbliche, le messe solenni come  i Vespri di San Pietro e Paolo (29 giugno), o la Dedicazione della basilica di San Pietro.

 

La musica si iscrive in un vero e proprio programma politico e servirà a consacrare il potere dei papi. Si lotta per avere i migliori cantori, per accogliere i più prestigiosi compositori, chiamati a cantare la grandezza di Dio e dei suoi ministri.

 

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