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Il mito antico delle profetesse di Apollo, riprende vita in un Rinascimento che vede nelle Sibille le più antiche – e quindi le più degne – messaggere dell’avvento del Cristo. Le Sibille del Rinascimento sono dodici, perchè dodici sono i Profeti delle Sacre Scritture: armonizzato l’universo al femminile delle Sibille con quello al maschile dei Profeti dell’Antico Testamento e cristianizzato il loro messaggio, gli Oracula trovarono un pubblico ben disposto e attento nell’uomo liberale del XVI secolo.


Che le Prophetiae Sybillarum costituiscano una delle pagine più emblematiche di Lassus, è cosa nota. Inedita e sconosciuta è invece la seconda versione delle sue Lectiones ex propheta Iob (ca1582), uno dei cicli di mottetti più sorprendente della maturità del compositore.


Le tribolazioni di Job e le immagini violente del furore divino si coniugano a perfezione con gli accenti di una scrittura esacerbata e tormentata, dove dissonanza e modulazione divengono i veicoli ideali per l’espressione « dell’humana doglia ».

ROLAND DE LASSUS: ORACULA

Spiritus meus attenuabitur

Quare de vulva eduxisti me ?

 

Sibylla Europea

Sibylla Erythraea

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