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MUSA LATINA, L'INVENZIONE DELL'ANTICO

 

Nulla placere diu nec vivere carmina possunt

quae scribuntur aquae potoribus

 

Non possono piacere nè durare

I versi scritti da bevitori d'acqua

Orazio, Epistulae 1.19:2:3

 

Il Rinascimento celebra i fasti d'un passato mitico e glorioso, onirico e magico. L’entusiasmo per l‘antichità e per il suo tesoro di saggezza è il motore della rivoluzione umanista. Università e accademie diffondono un sapere che forgia le sue idee e affonda le sue radici nell’ aurea aetate greca e latina. Il tempo conferisce autoritas all’eredità dell’antichità, avvolgendola di un’aureola di “santità”. I testi della tradizione antica – i filosofi greci, i retori, gli storici, i poeti latini, i Padri della Chiesa – vengono letti, studiati e tradotti dall’originale, evitando le loro fallaci versioni latine.

 

Il sogno di rianimare la poesia di Orazio e Virgilio anima un gruppo di compositori che, all'alba del XVI secolo, si impegnano per rinventarne il suono. Le idee di retori e musicisti fermentano nei laboratori delle Università e danno vita ad un genere musicale che influenzerà profondamente lo stile vocale del XVI e XVII secolo: l'Ode Latina.

 

L' umanista considera il ritmo come il veicolo più efficace per esprimere l'ethos, il carattere, della poesia e basandosi sulle regole della poesia quantitativa dell'antichità crea la Musica More Antiquo Mensurata.

 

Musa Latina è un viaggio  nell'età dell'oro in cui il vino stillava dalle sorgenti e gli dei si invaghivano della grazia di una bellezza umana e del coraggio di amazzoni e guerriere. Musa Latina canta il tempo in cui la poesia poteva ancora cambiare l'ordine del mondo e la parola era sensualità e potere. Musa Latina è una festa romana, un programma che celebra la grandezza di Roma caput mundi e le sue muse.

 

Musa Latina è certamente, ancora, uno dei percorsi più extra-ordinari del nostro ensemble.

Invocatio Musarum -  Anon.

Ut vidi, ut perii - Antonius Capreolus Brixien

Miserarum est - Petrus Tritonius

Poscimur  si quid vacui sub umbra - J. Arcadelt

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